domenica 29 settembre 2013

Famiglia tradizionale.

"La Camera ha discusso un disegno di legge sull'omofobia e transfobia: dice che, se tu da solo insulti un gay è reato, se lo insulti in compagnia, no. Ma non Ιο sanno in parlamento che i peggiori pestaggi, violenze, si fanno in gruppo? Anche Guido Barilla ha detto la sua: ha detto che nei suoi spot vuole la famiglia tradizionale e non vuole i gay. Guido, io ti stimo tanto e non potrei vivere senza i Pan di Stelle, ma, secondo te, Banderas che parla con una gallina rappresenta la famiglia tradizionale? La famiglia tradizionale non abita in un mulino, ma in un appartamento con un mutuo fino al 2050, con il padre che fa il turno di notte, la madre di giorno, la figlia studia a Perugia e si vedono a Natale e Pasqua... Posso chiederti un favore? Fai passare un messaggio nei tuoi spot, una famiglia tradizionale è quella in cui ci si vuole bene non importa se composta da due uomini o da due donne o da un uomo e una donna."
- Luciana Littizzetto.

sabato 28 settembre 2013

Tramonti.

‎Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. E’ un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c’è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti.
Alessandro Baricco, Oceano Mare.

venerdì 27 settembre 2013

Infinito viaggiare.

Con l'espressione finale del brano, "si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere per il mondo", Magris vuole esprimere la sensazione che si prova quando visitando un paese straniero e confondendosi con la gente del posto si riesce ad apprezzare meglio sia se stessi e la propria cultura sia la diversità in cui si è immersi.

A mio parere il testo di Magris è un testo molto diretto e concretto che affronta realmente il tema del viaggio rappresentandone le varie difficoltà,  come appunto le frontiere e la paura dell'ignoto, ma allo stesso tempo mostrandoci, anche con esperienze personali che ci mettomo in confidenza con lui, la soluzione di questi problemi che è proprio l'esperienza, cioè ciò che il viaggio ci lascia, e quindi la capacità di poter abbattere tutte le frontiere e di poterci abbandonare all'"Infinito viaggiare."

Donuts.

Oggi, così, di punto in bianco ho deciso di chiamare la mia migliore amica e proporgli se voleva fare le ciambelle americane, le cosiddette donuts e lei ha accettato e così siamo andati a fare la spesa e poi ci siamo messi all'opera e questo è il risultato, 31 ciambelle e 8 sorrisi. È bello sapere che alla fine un dolce puo mettere tutti in allegria, amici, vicini di casa, sorelle, cognati e genitori. Ti da da fare, ti mette in moto, ti fa divertire e socializzare, tutti i pensieri svaniscono e una volta che lo mangi non ti senti per niente in colpa, questo è il vero e giusto potere di un buon dolce.

"La vita non è ciambelle con miele, ma ha miele e ha ciambelle."
Doménico Cieri Estrada

Sulle ciambelle ho trovato questa frase, puo sembrare stupida ma dipende solo dal significato che gli si da. Secondo me Estrada con questa semplice frase vuole dire che nella vita non sarai sempre felice, ma puoi stare certo che la felicità esiste, basta cercarla.

Accendi in me quello che hai spento in te.

Singh-iozzo.

Un vuoto d'aria nella gola
non riesco a dir-non riesco a dire
se quel che manca è la parola ormai
aiutami a capi-aiutami a capire
e un singhiozzo di pensieri
che non mi fa parla-che non mi fa parlare
o forse solo perchè ieri sai
mi ha strozzato il cuo-mi ha strozzato il cuo-mi ha strozzato il cuore

ma è tornato il vuoto d'aria
nelle mie paro-nelle mie parole
e un nodo stretto nella gola ormai
che non si scioglie anco-che non scioglie ancora
e se balbetto è che non riesco
a dirti quel che pe-a dirti quel che penso
e preferisco tener dentro sai
anzichè grida-anzichè gridare

senza neanche avere il tempo
il tempo di provare
a far tornare indietro il sole
senza più rancore
mi ripeti è freddo amore
ho perso le parole
che vorrei poterti dire e vorrei poterti dire
che son stanco da morire

giovedì 26 settembre 2013

Chi l'ha detto?

Chi l'ha detto che isolarsi fa male? Quanto serva per dimenticare che il dolore ti dice "non ora".

Poesia.

Strade che ho perso dentro i tuoi occhi neri di fango, stanchi di tutto e fatti di niente, ora le cerco in ogni parola detta per sbaglio da chi non sa bene come passare ad altra sorte, io vivo disperso nei sotterranei di questi tuoi giorni, non resta più niente dei tuoi rimpianti solo il ricordo di alcuni istanti stretti a dovere intorno alla pancia come una cinghia per non dimenticare il tempo che fugge verso i tuoi giorni che sono niente ora che anchio non ho direzione e vago nel buio, non ho destinazione, e dammelo tu un nuovo indirizzo dove trovarmi appeso ad uno specchio, ad ogni ritorno un nuovo ritratto.
- Negramaro, Londra brucia.

https://www.youtube.com/watch?v=qhLKrGZnpWQ&feature=youtube_gdata_player

Sono un essere altamente asociale e tremendamente socievole. Per questo ascolto tutti ma parlo con pochi.
Cit.

Non capirai mai quanto è difficile non avere una certezza, avere un'ampia scelta mentre mi accontenterei solo di una sicurezza.

lunedì 23 settembre 2013

Realtà.

Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non è quasi mai come appare. Nei silenzi e negli equilibti si trovano la vera realtà e la vera forza.

domenica 22 settembre 2013

Siamo piccoli ed insignificanti contro la Natura ovvero l'infarto del mio professore.

Ieri il mio professore di religione entrando in classe per prima cosa ci ha detto che quest'anno non sarebbe stato come l'anno scorso perché lui è cambiato, e anche per evitare i vari esoneri dalla sua ora ha deciso di smettere di sottoporci a lezioni e compiti in classe cambiando il tutto con delle chiacchierate che toccheranno vari punti che ci coinvolgono tutti. Lo si vedeva in faccia che era cambiato, perché alla fine le parole sono solo parole e siamo noi che gli diamo un peso.
Dopo aver fatto questa premessa ci ha raccontato dell'intervento. Una mattina come tante si è svegliato e siccome era ancora presto per andare a scuola ha deciso di fare un po' di tapis roulant ma ad un certo punto ha iniziato ad avvertire dei forti dolori al cuore e così si è fermato ed ha provato a cercare aiuto, ma si è ritrovato completamente solo. Nè sua mamma, né sua sorella, né suo fratello, né la sua vicina di casa rispondevano al telefono e così, lì sul momento, ha deciso di uscire fuori e gettarsi in strada per cercare aiuto e per fortuna gli hanno chiamato l'ambulanza ed è andato di corsa all'ospedale, ovviamente ospedale in cui non lo potevano operare, perché si sa com'è l'efficienza italiana nel campo sanitario, e quindi è stato portato in una clinica specializzata nella quale gli hanno diagnosticato un vicinissimo infarto ed è stato ricoverato di urgenza. E qui arriva la parte più brutta, quella che lui non si ricorda perchè sotto anestesia ma che gli hanno raccontato, un'operazione iniziata alle 19 e finita alle 2, un'operazione in cui gli hanno aperto il torace e levandogli il cuore per operarlo lo hanno attaccato ad una macchina. Lui si ricorda solo la dottoressa che gli sfiorava la mano e poi il risveglio del primo giorno, un risveglio in cui ancora sei in stato vegetativo e in cui non puoi parlare, e per questo è stato portato in terapia intensiva. Solo al secondo o terzo giorno ha iniziato a prendere memoria ed è stato uno dei momenti più brutti, si è ritrovato pieno di tubi, tubi che uscivano dal torace e tubi che uscivano dalle braccia e poi una lunga cicatrice sul polpaccio fatta per prelevare pezzi di carne da sostituire nel cuore. Lì ha detto di essersi sentito immobile, inerme, un nulla. Poi, superato il trauma fisico, il quinto giorno ha avuto un crollo psicologico causato dallo smaltimento dell'anestetico, un crollo in cui ha iniziato a vedere immagini che non ha voluto raccontarci. Alla fine del racconto io ero davvero scosso, ma purtroppo girandomi verso i miei compagni ho visto che molti erano distratti e molti addirittura annoiati, davvero pochi eravamo stati interessati dal suo racconto. Io ero veramente a terra, distrutto psicologicamente ed ho iniziato a riflettere a quanto siamo piccoli ed insignificanti, a quanto noi davvero poco possiamo fare contro la Natura, perché lui è un uomo tranquillo, non beve, non fuma e non ha nessun vizio, anzi cerca di mantenersi in forma ed è molto credente, ma forse per un problema ereditario questo è il suo destino, vagare in continuazione per ospedali cercando di sopravvivere più tempo possibile. Io essendo ateo non so davvero con chi prendermela e credo che un credente è davvero una persona da rispettare. Credere è una cosa che davvero pochi sanno fare, i cristiani decidono di credere in un qualcosa che non vedono e per farlo ci vuole una grande forza di volontà. Lui uscito da un trauma come questo avrebbe anche potuto decidere di smettere di credere, ma invece no, ne è ancora più convinto, è ancora più credente. E quindi pur essendo ateo porto grande rispetto verso i credenti e verso il mio professore che è un grande uomo.

I veri amici.

I veri amici non sono quelli che ti acconsentono sempre, non sono quelli che ti dicono sempre "sì, sì, sì, sì" magari senza ascoltarti nemmeno, perché alla fine quella non è la loro vita. I veri amici sono quelli che ti dicono no. Quelli che ti fanno ragionare. Quelli che prendono la tua vita e la vivono come se fosse la loro.

ritrovamenti di vecchi post...

giovedì 19 settembre 2013

Paura della morte.

Non esiste nulla di terribile nella vita per chi davvero sappia che nulla c'è da temere nel non vivere più. Perciò è sciocco chi sostiene di aver paura della morte, non tanto perché il suo arrivo lo farà soffrire, ma in quanto l'affligge la sua continua attesa. Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire. La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi.  Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla ne per i vivi ne per i morti. Per i vivi non c'è, i morti non sono più.
dalla lettere di Epicuro a Meneceo.

Per questo noi riteniamo il piacere principio e fine della vita felice.

Per questo noi riteniaino il piacere principio e fine della vita felice, perché lo abbiamo riconosciuto bene primo e a noi congenito. Ad esso ci ispiriamo per ogni atto di scelta o di rifiuto, e scegliamo ogni bene in base al sentimento del piacere e del dolore. È bene primario e naturale per noi, per questo non scegliamo ogni piacere. Talvolta conviene tralasciarne alcuni da cui può venire più male che bene, e giudicare alcune sofferenze preferibili ai piaceri stessi se un piacere più grande possiamo provare dopo averle sopportate a lungo. Ogni piacere dunque è bene per sua intima natura, ma noi non li scegliamo tutti. Allo stesso modo ogni dolore è male, ma non tutti sono sempre da fuggire. Bisogna giudicare gli uni e gli altri in base alla considerazione degli utili e dei danni. Certe volte sperimentiamo che il bene si rivela per noi un male, invece il male un bene. Consideriamo inoltre una gran cosa l'indipendenza dai bisogni non perché sempre ci si debba accontentare del poco, ma per godere anche di questo poco se ci capita di non avere molto, convinti come siamo che I'abbondanza si gode con più dolcezza se meno da essa dipendiamo. In fondo ciò che veramente serve non è difficile a trovarsi, l'inutile è difficiIe. I sapori semplici danno Io stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca. Saper vivere di poco non solo porta salute e ci fa privi d'apprensione verso i bisogni della vita ma anche, quando ad intervalli ci capita di menare un'esistenza ricca, ci fa apprezzare meglio questa condizione e indifferenti verso gli scherzi della sorte. Quando dunque diciamo che il bene è il piacere, non intendiamo il semplice piacere dei goderecci, come credono coloro che ignorano il nostro pensiero, o lo avversano, o lo interpretano male, ma quanto aiuta il corpo a non soffrire e I'animo a essere sereno.
dalla lettera di Epicuro a Meneceo.

Il futuro.

Ricordiamoci poi che il futuro non è del tutto nostro, ma neanche del tutto non nostro. Solo così possiamo non aspettarci che assolutamente s'avveri, né allo stesso modo disperare del contrario. Così pure teniamo presente che per quanto riguarda i desideri, solo alcuni sono naturali, altri sono inutili, e fra i naturali solo alcuni quelli proprio necessari, altri naturali soltanto. Ma fra i necessari certi sono fondamentali per la felicità, aItri per il benessere fisico, altri per la stessa vita.
dalla lettera di Epicuro a Meneceo.

Sentire.

Il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire.
dalla lettera di Epicuro  a Meneceo.

Influenze, anima, depressione e mondo.

Siamo in continuazione influenzati da tutto e da tutti.

Il filosofo contemporaneo Hillman ci dice che tutti sappiamo che dentro di noi c'è un'anima che, oltre gli studi di tutti i vari filosofi, riusciamo proprio noi in prima persona a percepire; ma sappiamo anche che tutto ciò che ci circonda è anima, se visto da un punto di vista filosofico. Questa è l'anima del mondo, quella che i latini chiamavano "anima mundi", ed è dentro ognuno di noi proprio come anche noi siamo dentro l'"anima mundi".

La depressione, che è la nuova malattia del XXI secolo, di cui tutti siamo affetti deriva proprio da questo ragionamento. Siamo depressi perché il mondo è depresso. In qualche modo siamo strettamente legati al luogo e alla società in cui viviamo. E quindi distruggendo il mondo, sia in ambito ambientale che economico che sociale, stiamo distruggendo noi stessi.

mercoledì 18 settembre 2013

Passione!

C'è bisogno di qualcosa. Di una rivoluzione. Di un'ondata di aria nuova. Che è tutto questo schifo? Cos'è tutto questo lasciar scorrere? Dov'è la voglia? Dov'è la passione? C'è bisogno di passione, cazzo! Passione! Ciò che fa ruotare il mondo! Passione per amare, per la natura, per le persone... passione di vivere! Una vita senza passione cos'è? La passione è il motore della vita! Devi essere appassionato della vita per godertela! Cazzo, svegliati! Perché io mi sto stancando!

"La passione è la forza che lega le teste
e a quei corpi noiosi da spirito e luce."

martedì 17 settembre 2013

L'unica cosa che si può fare è mettere della musica.

L'unica cosa che si può fare è mettere della musica. Farsi una bella doccia e alzare il volume. Quando pensi solo al futuro che magari non avrai, quando sai che dal tuo paese dovrai andartene, quando litighi con i tuoi genitori, quando svegliandoti sei piu nervoso di prima, quando non riesci a scrivere ciò che senti, l'unica cosa che si può fare è mettere della musica. Quella che in quel momento senti tua. Quella che ha quel potere di farti cambiare.

"Se veramente il mondo dovesse finire tra qualche giorno, spero vivamente che qualcuno lasci la radio accesa."

Ancora di salvezza.

Let your imagination set sail.

Domani questa collana la esco, basta lasciarla sotto la maglietta, basta nasconderla sempre. Non mi importa di quello che può pensare la gente. È solo una collana. O alla fine non è solo una collana. In qualche modo comunque per me ha un significato, o meglio ne ha avuti tanti. Ma adesso per me è la mia ancora di salvezza.

Leggere.

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra -che già viviamo- e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
- Cesare Pavese.

La cura.

"La cura consiste nell'uscire da te stesso per identificarti con il bello che esiste nella natura, nelle opere d'arte e nelle persone che ogni giorno incontrerai sul tuo cammino."
dal libro "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini.

lunedì 16 settembre 2013

Armistizio.

Prima di combattere gli altri sarebbe il caso di fare un armistizio con se stessi.
Cit.

sabato 14 settembre 2013

Libero.

Mi domando se la mia è una vita felice, so rispondere solo che mi piace.
Voglio sentirmi libero da questa onda, libero dalla convinzione che la terra è tonda, libero, libero davvero non per fare il duro, libero, libero dalla paura del futuro, libero perché ognuno è libero di andare, libero da una storia che è finita male, e da uomo libero ricominciare perché la libertà è sacra come il pane.
dalla canzone "Libero" di Fabrizio Moro.

venerdì 13 settembre 2013

Il nostro pensiero.

Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare, se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.
- Albert Einstein.

Aspettare.

È difficile aspettare. È difficile perché non abbiamo sicurezze, non abbiamo ancore di salvezza. Sappiami che dobbiamo aspettare, ma non sappiamo quanto. E così aspettiamo, aspettiamo e aspettiamo ancora e poi l'errore più comune che commettiamo è quello di perdere ciò che stavamo aspettando, perché abituati ad aspettare non ce ne siamo accorti.

Ed è ancora settembre.

Ridere, bisogna sempre e solamente ridere, in coda per un pezzo di felicità come se il mondo fosse uno spettacolo.
Ma perché ci fa così paura la malinconia? Quel velo che si appoggia sopra l'allegria facendo di un'emozione un brivido.
dalla canzone "Ed è ancora settembre" di Annalisa Scarrone.

giovedì 12 settembre 2013

Fuori.

Fuori è tutto uguale a come tu stai dentro.

Traguardi.

Pensavo che due sono i traguardi più importanti nella vita di un uomo: il primo è quando dirà "ti amo" ed il secondo è quando potrà dire "sono amato".

mercoledì 11 settembre 2013

martedì 3 settembre 2013

Ci sono stelle.

Fondamentalmente la vita è il nostro cielo, siamo noi che lo riempiamo di stelle. Ci sono stelle che rappresentano persone e stelle che rappresentano degli avvenimenti. Ci sono stelle che compaiono prima di altre. Ci sono stelle che brillano più di altre. Ci sono stelle che ci son sempre state. Ci sono stelle che pultroppo si sono spente col tempo. Ma qualunque sia la vita di questo cielo, qualunque sia il tempo su questo cielo, che ci sia la luna, la pioggia o le nuvole qualche stella, se pur nascosta, ci sarà sempre.
NON SIAMO SOLI.

Stand-by.

Oggi la chiamata mi ha rismosso un po'. È rimasta incompleta, chiusa nel bel mezzo dei miei pensieri, ma è stato meglio perché ora ce li ho tutti qui che mi affollano la testa e cerco di ordinarli, ma non è semplice.
Alla fine concordo con me stesso che sono in un momento di "stand-by", si penso che sia questa l'unica soluzione. Perché le uniche cose che riesco a dire sono "non so", "boh" e "sono stanco". Si, perché sono stanco. Ma stanco in un senso un po' diverso, l'unico paragone che mi viene in mente è quello di una città che viene travolta da un uragano e non viene rasa al suolo ma viene distrutta, distrutta non vuol dire che scompare totalmente, distrutta vuol dire che viene fatta in mille pezzi e magari ne è pure felice perché si rende conto che non è stato solo l'uragano a distrugerla perché sa che già prima c'era qualcosa dentro la città che non funzionava e quindi adesso sa che puo ricominciare da zero. E comunque adesso lasciando perdere il paragone che non è tanto semplice da spiegare, adesso so che mi sto facendo scivolare la vita addosso, e questo non vuol dire che non sto vivendo, ma bensì che sto ritornando alla vita normale e con il termine normale intendo che sto tornando alla vita in cui tutto è bilanciato, non ci sono overdosi di emozioni. Perché un'overdose di emozione è sempre seguita da un periodo di ricovero per ritornare alla "normalità. "