domenica 30 giugno 2013

Libera di scegliere.

Il modo migliore di conoscere davvero una persona è vedere come si comporta quando è assolutamente libera di scegliere.

Aspettative.

Tutti si aspettano qualcosa da te. Tutti e sempre. E ciò non ci rende liberi perché così diventiamo schiavi delle aspettative degli altri, ma se impariamo a fare le cose solo per noi stessi non diventeremo schiavi delle aspettative altrui. E si potrebbe pensare che questo sia egoismo, ma in realtà no, è amore di se stessi.

sabato 29 giugno 2013

Mezza possibilità.

Ok, stavolta non l'ho scritto subito nel blog. Stavolta non ho subito scritto e posato tutto qua. Sta volta ho tenuto nella mia testa e ho ragionato, e finalmente mi sono dato mezza possibilità. Sta volta per fortuna non ho scartato subito, mezza possibilità me la sono dato. Ma ho troppa paura di bruciarmi, anche se pensandoci il mio problema è che penso che devo proprio bruciare, mentre invece potrebbe succedere tutt'altro.

venerdì 28 giugno 2013

Maturità.

Manca poco alla maturità e così è arrivato per i professori il momento di spiegarci qualcosa di questo esame.
Malari parla, parla, parla di cose che sappiamo dai secoli dei secoli, amen.
"La prima prova consiste in un tema d'attualità, un saggio breve o un articolo di giornale, un'analisi del testo..."
Dopo qualche minuto comincia la retorica dei consigli.
"Soprattutto, ragazzi, ricordatevi di non essere troppo decisi: tutto bianco... Tutto nero... Ricordatevi il grigio. Meglio non sbilanciarsi nella vita."
Silvia Di Giorgio, eternamente al primo banco centrale, muove su e giù il suo testone. E se il mondo continua ad andare così, con tanti pupazzi che fanno "si,si" con la testa, non raccoglierò mai i miei sogni.
C'è bisogno di rivoluzione.
E per cambiare il mondo devi avere il coraggio di dire no, devi cominciare a vedere i colori, devi correre in una direzione sola. Il grigio? Non esiste!
Alzo la mano ed aspetto che Malari veda il mio dito ben puntato verso l'alto e mi lasci parlare.
"Professore, uno scrive quello che pensa, se vede bianco scrive bianco, se è nero scrive nero. Perché dobbiamo sfumarci? Il pensiero, almeno quello lasciatecelo!"
Malari storce la bocca.
"Saricca, lei può scrivere quello che le pare, può scrivere anche che è giallo limone! Mica siamo in tempo di regime!"
E io mi riprometto che scriverò giallo limone, che scriverò il colore più assurdo, anzi, me ne inventerò uno nuovo, mai visto.
"Si, vabbè, il regime non c'è, si dice, però qui ci state privatizzando tutto: istruzione, pensioni, sanità... Anche il pensiero ora!"
Carlo mi guarda come se fossi da manicomio.
Malari sorride: "Saricca, per caso oggi si è svegliata con la voglia di far girare la Terra nel verso opposto? Non capisco con chi ce l'ha."
Vado fino in fondo.
"Ce l'ho con voi adulti, che avete smesso di vedere i colori! Mi sono stancata di far finta che va bene, qui non va bene niente... B-A-S-T-A!"
 Tutti gli altri fissano gli occhi a terra, se ne stanno immobili, si vergognano al posto mio.
Alice Saricca si becca una nota, perché disturba il regolare svolgimento delle lezioni.
"Attenta Saricca un altro colpo di testa e si gioca la maturità."
Obbedisco al potere, ma faccio rumore.
Mi siedo di botto sulla sedia e sbatto i gomiti sul banco.
Un rumore forte, nel silenzio compresso dell'aula.
È quella l'ultima parola, la mia.
dal libro "Ma le stelle quante sono" di Giulia Carcasi

Ogni persona.

Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un po' di se e si porta un po' di noi.
Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
Questa è la più grande responsabilità della nostra vita ed è la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
- Jeorges Luis Borges

L'albero dei Sogni.

Andrà tutto a meraviglia.
E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto.
Quante volte mi ha tenuto compagnia...
Quanti sogni ci ho appiccicato...
Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga.
E io non so quali sono i tempi della maturazione.
Le olive si raccolgono a novembre, l'uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so.
Forse ho seminato male, forse non c'è stato abbastanza sole, però è tanto che aspetto e non cresce niente.
L'albero dei Sogni non vuole dare frutti.

dal libro "Ma le stelle quante sono" di Giulia Carcasi

Per ogni fine c'è un nuovo inizio.

È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.
dal libro "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry

giovedì 27 giugno 2013

I tuoi figli non sono figli tuoi.

I tuoi figli non sono figli tuoi. 
Sono i figli e le figlie della vita stessa. 
Tu li metti al mondo ma non li crei. 
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua. 
Puoi dar loro tutto il tuo amore, 
ma non le tue idee. 
Perche’ loro hanno le proprie idee. 
Tu puoi dare dimora al loro corpo, 
non alla loro anima. 
Perche’ la loro anima abita nella casa dell’avvenire, 
dove a te non e’ dato di entrare, 
neppure col sogno. 
Puoi cercare di somigliare a loro 
ma non volere che essi somiglino a te. 
Perche’ la vita non ritorna indietro, 
e non si ferma a ieri. 
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

- Khalil Gibran

martedì 25 giugno 2013

domenica 23 giugno 2013

Come l'acqua.

Mi hanno detto che bisogna imparare ad adattarsi senza perdere la propria essenza. Mi hanno detto che bisogna essere come l'acqua, che se messa in un bicchiere prende la forma del bicchiere, se messa in una bottiglia prende la forma della bottiglia.
Adattarsi e cambiare forma senza mai perdere la proprio essenza.
Io ci provo, ma a volte mi versano in uno scolapasta e mi perdo in mille buchini.
dal libri "Esco a fare due passi" di Fabio Volo

Opportunità.

Non diamo la colpa agli altri, smettiamola. Diamo la colpa a noi stessi. Siamo noi il nostro stesso problema. A tutti noi nella vita vengono offerte delle opportunità e lì siamo noi ad avere in mano la nostra vita, quando scegliamo siamo noi a scegliere e quindi poi le conseguenze ce le dobbiamo prendere senza dare la colpa a nessun altro se non a noi stessi.

Mi brucio.

A mare non metto mai la crema solare. Mi brucio. Sempre. Lo preferisco. Non mi piace prevenire con la crema solare, magari poi curo la bruciatura con un po' di Nivea. Però ho imparato una cosa: una volta che ti bruci non puoi ribruciarti di nuovo il giorno dopo.

venerdì 21 giugno 2013

Come i libri.

Come i libri, alcune persone, si leggono tutte d'un fiato. E si dimenticano altrettanto rapidamente. Di altre non si è neppure curiosi di sfogliare le prime pagine. Poi ci sono quelle che si conoscono a memoria, ma si rileggono sempre volentieri. Perché sono così speciali che si teme ci possa sfuggire qualche loro piccolo particolare.
cit.

I bambini.

I bambini sono così, naturali. Loro se ti vogliono dare un bacio della buonanotte prima di andare a dormire te lo danno lo stesso, senza nessun problema, anche se sei uno sconosciuto che è stato con loro per poco più di due ore.
Abbiamo davvero tanto da imparare dai bambini.

Abbraccio sincero.

Eravamo lì, io e te, sul letto. Eravamo lì ognuno con i nostri problemi e li abbiamo mescolati un bel po'. Ma io ora, comunque siano andate le cose, sto bene, e spero davvero tanto anche tu. Abbiamo concluso tutto con un abbraccio sincero, e spero che da ora in poi ce n'è siano tanti altri.

Dirci tutto.

Dobbiamo dirci tutto. Come questa sera. Sempre. Ma dirci proprio tutto, senza esitare neanche un attimo. Sputarci tutto in faccia, senza doppi fini. Io ti prego di farlo. E anche se ci saranno cuori spezzati almeno saremo sicuri di avere anime pulite.

mercoledì 19 giugno 2013

Come una tela.

Glen: sai com'è quando vai a letto per la prima volta con uno che non conosci?
Russell: si
G.: è come se tu diventassi una tela vuota ed hai l'opportunità di proiettare su quella tela ciò che vuoi essere e questo è interessante perchè lo fanno tutti
R.: quindi pensi che io l'abbia fatto?
G.: certo. Beh, succede che mentre proietti chi vuoi essere si apre un divario tra chi vuoi essere e chi sei veramente e quel divario ti mostra cosa ti blocca dal diventare quello che vuoi

dal film "Weekend"

Solo i miei amici.

Glen: solo i miei amici. A volte sono un cappio attorno al collo, mi capisci?
Russell: no, sarò sincero, non capisco
G.: quando conosci i tuoi amici da troppo tempo diventano come... tutto si salda.
R.: ed è una brutta cosa?
G.: certo che lo è. Non voglio ritrovarmi bloccato nel cemento, grazie mille! È come se non ti permettessero di essere nessun'altra versione di te se non quella vecchia, quella che vogliono loro
R.: spero non sia vero
G.: lo sai che è vero. Chi vuole sapere di trovarsi nella merda? Se vedono che provi a tirarti fuori si divertono a trascinarti di nuovo dentro
R.: ah, è cio che stai cercando di fare, no? Stai cercando di trascinarti fuori dalla merda!
G.: sto cercando di... ridisegnarmi
R.: ma certo, d'altronde sei un artista
G.: esatto, esatto. Ma tutti mi nascondono la matita

dal film "Weekend"

lunedì 17 giugno 2013

Vivere e basta.

Ogni tanto tenta di vivere e basta.
Vivi semplicemente.
Non lottare e non forzare la vita.
Osserva in silenzio ciò che accade.
Lascia accadere ciò che accade.
Permetti a ciò che è, di esistere.
Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada.
E ciò che accade, te lo garantisco, libera.

dal libro "Questa è la vita" di Osho

Desiderio.

Esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell'anima dell'universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla terra.
dal libro "L'alchimista" di Paulo Coelho

A guardare le stelle.

Beh, stasera eravamo di nuovo io e tu, dopo tanto tempo. Sdraiati in spiaggia a guardare le stelle. Le commentavamo, facevamo gli stupidi e cercavamo le costellazioni e le stelle più luminose. Poi hai appoggiato la testa sulla mia spalla e lì ho capito che sapevi ancora che io c'ero, c'ero in quel momento come ci sono sempre stato per te. Non ho niente da dire, niente film mentali o altro, semplicemente so che sai, e a me questo basta.

L'essenziale.

Ecco il mio segreto. È molto semplice: non vedo bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
dal libro "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry

Vocaboli.

Questo è un grande compromesso: avere a che fare ogni giorno con persone che parlano un'altra lingua. Io non chiedo niente a loro se non di poter essere me stesso, eppure, per poterlo essere, ho bisogno di giustificarmi. Non ho ancora trovato il dizionario per tradurre il mio linguaggio con loro: quando devo parlare a questo tipo di persone mi mancano i vocaboli, spesso i miei sinonimi sono i loro contrari.
dal libro "Esco a fare due passi" di Fabio Volo

Tu sei tu.

<< Hai visto, Bea, che culo quella? >>
<< Che me ne frega a me? Io sono una ragazza, mica guardo le femmine. >> si voltò a guardarmi stupito. 
<< Ma tu non sei come loro. >>
<< Ah, no? E come sono allora? >>
 << Non lo so. Tu sei tu.>>

dal libro "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'Urbano

L'amore viene dopo.

L'amore viene dopo.
Viene dopo i titoli di coda e pure dopo quella storia lì, quella delle farfalle nello stomaco, quella che non interessa a nessuno e nessuno vuole sapere se staranno insieme per tutta la vita o se si lasceranno dopo quattro anni perchè il pubblico vuole le emozioni forti e non gli interessa di sapere di quando torni a casa accaldato dopo una giornata di lavoro e apri il frigorifero e la birra che stavi sognando invece l'ha finita il tuo ragazzo.
Le farfalle nello stomaco ti rendono la vita più leggera e sono quelle che fanno girare il mondo. Eppure, a conti fatti, non sono che una parte più che marginale di una storia d'amore e poi siamo seri... essere emozionato e avere il cuore che batte come un tamburo per l'eccitazione di un primo appuntamento, quello non è amore, suvvia!
Probabilmente non esiste neanche un esatto momento in cui ti innamori, nel senso che non è che ti svegli un mattino e dici, "Sì, oggi sono innamorato!". Innamorarsi è una cosa che accade in silenzio e non sai identificare l'attimo esatto in cui è successo, ma sai per certo che qualcosa è cambiato e quella sensazione strana che avevi, si è trasformata in qualcosa di più. Probabilmente ti rendi conto di essere innamorato solo quando prendi dal cassetto le prime mutande che trovi e te le metti su senza grossi ragionamenti. Sì, perché adesso è inutile fare i duri e i superiori; all'inizio di una storia siamo tutti quanti degli strateghi. I capelli perfetti e i vestiti che sembri appena uscito dalla settimana della moda e stai due ore davanti allo specchio a scegliere la maglietta giusta e le mutande quelle delle pubblicità in bianco e nero con i modelli che hanno gli addominali scolpiti nel marmo e in quella fase è tutto un"Potremmo andare...!" e un "Vorrei portarti...!" e a casa c'è sempre un vaso con i tulipani freschi sul tavolo nel caso dovessi invitarlo a salire e cerchi di essere accomodante e propositivo e fai vedere solo il meglio di te.
Tempo due mesi e ti ritrovi con i calzini scompagnati, rutto libero, le mutande dell'Oviesse e continui a ripetere "Amò? Allora che famo oggi?!".
Ok, magari non proprio in queste condizioni, ma comunque uno si lascia inevitabilmente andare e lo so che molti staranno scuotendo la testa pensando che "Io non mi abbrutirò mai in questo modo!" e loro magari si immaginano la vita di coppia come una continua festa, ma invece io ve lo dico: no.
In una storia ci sono momenti di estrema felicità, come momenti di forte tensione e credo sia assolutamente normale che una storia d'amore si stabilizzi e rientri in quella che spesso viene chiamata in modo dispregiativo routine. Voglio dire, la routine non è necessariamente svogliatezza e pizza il sabato sera e centro commerciale la domenica pomeriggio.
Il vivere insieme e svegliarsi ogni giorno alla stessa ora e l'andare a lavoro e tornare a casa e raccontarsi davanti ad un piatto di pasta quello che è successo, rientra anche questo nel termine routine, ma non è forse questo il modo per conoscere al meglio l'altra persona e per rendersi conto se si è veramente innamorati? Voglio dire, fin quando si va in giro per il mondo a fare free climbing e bunging jumping e si passa da una festa all'altra sorseggiando champagne, allora è normale che ci si senta innamorati e però è come vivere in un film e i nodi al pettine arrivano invece quando ti fermi e ti siedi sul divano a guardare un programma televisivo o quando vuoi uscire a fare follie e il tuo ragazzo ciondola per casa con il pigiamone o quando lui prende il barattolo dei biscotti e lo shakera come fosse un cocktail per sentire se c'è qualcosa dentro e il coperchio di ceramica si stacca e cade a terra frantumandosi in mille pezzi.
Nei film sicuramente i barattoli non si rompono mai. Gli equilibri non si spezzano, le persone non si ammalano i fidanzati non tradiscono e hai sempre le farfalle nello stomaco e non esiste routine e c'è sempre un clima da festaEppure sapete cosa? Io penso che solo grazie alla così detta routine, riesci ad accorgerti se sei veramente innamorato di una persona e riesci a conoscerla veramente e compi quel passo in più che nelle commedie romantiche invece non avviene mai e anzi, la vita di due innamorati secondo me, comincia proprio lì dove le commedie romantiche finiscono. Lì dove l'euforia, si trasforma in amore e certe volte va bene e si sta insieme per tutta la vita e certe volte si litiga e poi si cerca di rimettere insieme i pezzi e certe volte invece è un disastro completo e si soffre. Eppure è questo il vero amore e non le farfalle nello stomaco.

giovedì 13 giugno 2013

Speranza.

Io chiedo questo: che se dovesse esserci un omicidio in 5 in 10 in 100 in 1000 siano a levarsi in piedi.
Se una pallottola mi trapasserà il cervello che serva a distruggere ogni muro dietro cui ci nascondiamo.
Io chiedo che il movimento continui perchè non è questione di guadagno personale, non è questione di individualismo e non è questione di potere, è questione dei NOI la fuori, e non solo i gay ma i neri e gli asiatici e gli anziani e i disabili, i NOI. 
Senza la speranza i NOI si arrendono. So che non si può vivere solo di speranza ma senza la speranza la vita non vale la pena di essere vissuta e quindi tu e tu e tu dovete dar loro la speranza.

dal discorso di Harvey Milk nel film "Milk"

mercoledì 12 giugno 2013

L'Augusteo di Roma.

Un amico l'altro giorno mi ha portato all'Augusteo, è uno dei posti più silenziosi e solitari di Roma, la citta gli è cresciuta intorno durante i secoli, è come una ferita preziosa, come una tristezza a cui non vuoi rinunciare perchè è un dolore troppo piacevole.
Tutti vogliamo che le cose restino uguali, accettiamo di vivere nell'infelicità perchè abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi; ma io ho guardato questo posto, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere se stesso e mi sono sentita rassicurata. Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola vera trappola è restare attaccati ad ogni cosa.
Le rovine sono un dono, la distruzione è la via per la trasformazione.
Anche in questa città eterna l'Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni.

dal film "Mangia prega ama"

Italia.

Delia:vuoi andare via per un anno?
Elizabeth:lo sai che ho provato svegliandomi stamattina? Niente! Nè passione, nè entusiasmo, nè fiducia, nè eccitazione, assolutamente niente! Ormai ho superato il punto in cui posso definire questo un brutto momento e la cosa mi terrorizza, guarda, questo è peggio della morte per me! L'idea che questa sia la persona che sarò d'ora in poi
D.:sai una cosa? Alle persone capita, si innamorano a vent'anni si sposano e poi a trenta si fanno il microonde e la villetta con giardino e ad un certo punto si rendono conto che "questo non fa più per me". Si sentono falliti e crollano, soffrono da pazzi, si riprendono e portano i loro culi ammaccati dallo strizza cervelli. Tu non te la puoi squagliare!
E.:io non me la sto squagliando! Quella di cambiare per me è un'esigenza!
D.:qui hai una rete di sostegno! Hai tanti amici e parenti che ti amano
E.:ah si? Tu senti il mio amore per te? Il mio sostegno per te? No! Non c'è niente! Non ho funzioni vitali!
Ho deciso. Vado in Italia.
D.:in italia? Perchè?
E.:cosa hai mangiato oggi?
D.:non so, un'insalata?!
E.:si, esatto! Io ho sempre avuto voglia di mangiare! Voglia di vivere! E adesso è sparita quella voglia! Desidero andare in un posto dove meravigliarmi ancora di qualcosa: linguine, Leonardo, limoncello, qualcosa...
D.:ah... stai parlando come un'adolescente
E.:oh si, mi ci comporto da adolescente! Dall'età di quindici anni o stavo con un ragazzo o mi ci piantavo con un ragazzo e non mi sono mai concessa due settimane per riprendere fiato e guardare finalmente dentro me stessa.
Vado in italia, vado in India e vado a finire l'anno a Bali. Devo inbarcarmi in qualcosa
D.:ok io te lo dico, te lo dico e poi la faccio finita. E se poi non funziona?
E.:Magari torno tra una settimana al verde e magari ingrassata.
 
Arrivo in Italia.

E.:c'è una meravigliosa vecchia barzelletta italiana a proposito di un pover uomo che va tutti i giorni in chiesa e prega davanti alla statua di un grande santo supplicandolo: "caro santo, ti prego ti prego ti prego, fammi vincere la lotteria " finalmente la statua esasperata si anima guarda in basso l'uomo che lo supplica e dice: " figlio mio, ti prego ti prego ti prego, compra un biglietto!"
Adesso io ho capito la barzelletta ed ho comprato tre biglietti!

dal film "Mangia prega ama"

L'unica cosa più impossibile di restare era andarmene.

Avevo la scoraggiante sensazione che la profezia di ketuth si stesse avverando, era questo il matrimonio corto? Abbiamo comprato casa un anno fa, non l'avevo voluta anch'io? Avevo preso parte attiva ad ogni momento della creazione di questa vita, allora perchè non mi ci ritrovavo affatto?
L'unica cosa più impossibile di restare era andarmene. Non volevo ferire nessuno, volevo squagliarmi silenziosamente dalla porta di servizio e non smettere di correre fino alla Groenlandia.

dal film "Mangia prega ama."

martedì 11 giugno 2013

Vacanza.

Capisco di essere in vacanza quando se voglio farmi una doccia alle 15 dopo pranzo posso farla, quando se voglio dormire fino alle 13 posso farlo, quando se non voglio pranzare e se voglio cenare con un gelato posso farlo, quando se voglio andare a mare alle 9 o alle 19 posso farlo, quando se torno a casa alle 4 posso farlo, quando se voglio vedere un amico lo chiamo e ci vediamo subito.
Capisco di essere in vacanza quando non sono più legato a niente, quando posso essere un po' più libero, quando non sono più legato a degli orari prestabiliti, a delle regole o ad altro.

Essere felice.

Chiedete alla gente cosa vuole dalla vita. La risposta è semplice: essere felice.
Forse è quest'aspettativa, il desiderio di essere felici che ci impedisce di esserlo. Forse più cerchiamo e più vogliamo uno stato di beatitudine che questo desiderio ci confonde al punto da non riuscire a riconoscerci più. Invece continuiamo a sorridere e basta, sforzandoci in tutti i modi di apparire felici come vorremmo essere. Finchè alla fine la verità ci colpisce: la felicità è sempre stata lì, non nei nostri sogni o nelle speranze ma in ciò che conosciamo che è confortevole, familiare.

dal telefilm "Grey's Anatomy"

Imparare a volersi bene.

Non so esattamente cosa spinge due persone a legarsi, forse le risate, forse la sintonia, forse le parole. Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi prima o poi.

Foto "a sgamo".

Le cosiddette foto "a sgamo" sono le migliori perché sono vere. Non ti devi preparare, non devi aspettare, non devi far finta di ridere, ma devi semplicemente essere te stesso. E ti assicuro che vengono benissimo.

Ridere.

Non in tutte le foto sorrido, preferisco essere sempre vero e se non ho voglia di sorridere non lo faccio.
Ma qualcuna se cerchi bene la trovi, e li potrai trovare un sorriso tranquillo, rilassato, vero e spontaneo; un sorriso non fatto solo con la bocca e i denti, ma anche con gli occhi ed il cuore.

Siamo.

Quello per cui lottiamo determina chi siamo.

Mangio.

Non ho ancora capito se ridere o piangere, nel dubbio mangio.
cit.

Ipocrisia.

G.: rispondi con molta ipocrisia, solo cose belle, ti do il permesso di fingere per stasera
S.: io non fingo, meglio siano poche parole ma vere e sentire piuttosto che molte ma false ed ipocrite
G.: volevo questa risposta

lunedì 10 giugno 2013

Sai dire quanto amore hai dentro?

Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro?
Non lo sai eh?
E allora lascia perdere la matematica.
Inventa quello che non c'è.
Perché quello che c'è è di tutti.
Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo.
E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive.
Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo!
Le storie sono come le persone.
Non sono fatte per stare sole.
Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua.
Guardati intorno!
Quel qualcuno non è lontano da te.
È l'altra metà del libro.
Non perdere tempo a scrivere altre pagine...
Cercalo!
Il resto lo scriverete insieme.
Perché non c'è niente di più riuscito di due storie che s'intrecciano.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-66337>
dal libro "Ma le stelle quante sono" di Giulia Carcasi

Baci a Parigi.


Andrea: sai non avevo mai capito perché tutti impazzissero tanto per Parigi... È così bella...
Primo bacio
A.:no, non posso, scusami... sai... Io... Nate ed io ci siamo lasciati un paio di giorni fa...
Secondo bacio
A.: no, ho bevuto troppo vino e non sento... La vista... La mia capacità di raziocinio
Terzo bacio
A.: no, non ti conosco nemmeno... Sono...
Quarto bacio
A.:no, e... Ho finito le scuse
Cristian: era ora
Quinto bacio

dal film "Il diavolo veste Prada"

Problemi.

Non mi piacciono le persone che danno la colpa dei loro problemi al mondo; siamo noi colpa dei nostri problemi, e siamo sempre noi stessi anche la soluzione. 

domenica 9 giugno 2013

Amore.

Vivo nell'attesa del giorno in cui troverò il grande amore, il giorno del grande incontro, in cui tutto cambierà, tutto verrà trasformato, chiarito e decodificato, e non ho paura che questa attesa mi rovini la sorpresa, perché so che accadrà così, per caso, all'improvviso, un giorno qualunque per molti, ma da quell'istante unico per me.
Parlo di Amore con la "A" maiuscola, parlo di Essenza, parlo di quel l'amore che io non ho mai incontrato ma che sono sicuro esista, quell'amore in cui io credo e per il quale non sono disposto a fingere o mediare.
dal libro "esco a fare due passi" di Fabio Volo

venerdì 7 giugno 2013

Discussioni fraterne.

Sammy: a Mattia non c'hai più quindici anni! Ma che te frega de loro! Sempre co sta fissa d'essere perfetto!
Mattia: io?
S.: si!
M.: quando?
S.: sempre fratellì! E non sai che fatica starte dietro! "Guarda Mattia quanto è bravo, guarda Mattia che voti che porta, guarda mattia che non è rimasto incinto"! E che palle eh!
M.: beh si, visto così me lo direi anche io
S.: no, ma io mica te odio! Mi dispiace per te! Chissà che ansia! Sarà perché eri il figlio maschio eh!
M.: senti te la voi fa na risata? Io te ti ho sempre invidiato!
S.: a me? Ma che stai a dì!
M.: si perché hai sempre fatto quello che volevi! Non te sei mai fatta mettere i piedi in testa! Insomma sei sempre rimasta te stessa, coatta ma coerente

dal film "Come non detto"

Come non detto.

Vedi che è sempre tutto un progetto aperto
Non siamo nè la figlia modello nè il figlio perfetto
Le scelte di cuore le prendi di petto, le pensi a colore
La perfezione è solamente un concetto
L’amore che lega o l’amore che ti lega
Come una pietra al collo e il peso che ci annega
Una pagina di vita che prende la sua piega
Mentre provi a parole ma l’amore non si spiega

dalla canzone "come non detto" di Syria con Ghemon.

L'universo tranne noi.

E saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente e immenso che sembra esagerato e impossibile. 
Con il petto che sembra esplodere, che non serve altro più per vivere, che non c'è parola per descrivere, che non ti sceglie e che non si fa scegliere, senza il quale non si può più vivere, che potrebbe scomparire l'universo tranne noi.

dalla canzone "l'universo tranne noi" di Max Pezzali

Sinceramente.

Sinceramente le pazzie mi riescono sempre bene, è con le cose normali che ho qualche difficoltà.

giovedì 6 giugno 2013

Galleggiare.

Sai che vuol dire galleggiare? Galleggiare significa nè che voli nè che sprofondi, ma semplicemente rimani lì, nell'acqua, a fare piccoli e quasi impercettibili movimenti. Alla fine si può pensare che non sia una cosa brutta, tanto sei li, tranquillo, nè voli ma neanche sprofondi, quindi perchè rischiare?
Ma non è seccante stare sempre li, in acqua, più o meno immobile? Non sarebbe meglio provare a volare e magari anche rischiare di sprofondare? È meglio rimanere lì con il dubbio di non sapere se muovendosi si sprofonda o si vola?
In fisica iprincipio di Archimede afferma che ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del fluido spostato.
Quindi non ci dice se il corpo sprofonda o vola, anzi ci dice che riceve una spinta dal basso verso l'alto.
Sarebbe proprio una spinta quella che ci vorrebbe. Una piccola spinta dal basso verso l'alto per aiutarci a volare. Una piccola opportunità da cogliere subito.
Allora io penso che sia meglio spostare il fluido, muoversi, sconvolgere un po' le cose e vedere se si sprofonda o se si vola, così da non rimanere mai col rimpianto di cose non fatte.

Gli americani.

Gli americani non hanno sto impiccio. Loro si dicono subito "ti amo". "I love you". Se lo dicono per salutarsi, per farsi le coccole, per promettersi amore eterno. Altrimenti usano il "mi piaci". Che almeno è leale. "I like you". E visto che sono entusiasti lo dicono parecchio. Lo dicono all'orecchio della fidanzata e lo esclamano davanti ad una fetta di cotechino.
Noi invece sempre lì col misurino. Mi vuoi bene? Mi ami? Ma come? Ma quanto?
dal libro "col Cavolo" di Luciana Littizzetto .

martedì 4 giugno 2013

Ride.

Quando le persone che conoscevo scoprirono cosa facevo e come vivevo, mi chiesero il perchè. Ma è inutile parlare con persone che hanno una casa, non hanno idea di cosa significhi cercare la sicurezza nelle altre persone e considerare casa, qualsiasi posto in cui appoggiare la testa.
Ogni notte pregavo perchè riuscissi a ritrovare la mia gente. E alla fine ci sono riuscito. Sulla strada non avevo nulla da perdere o da guadagnare e nulla da desiderare, eccetto fare della mia vita un’opera d’arte. Vivi velocemente, muori giovane, sii strano e divertiti. Credo nello stato che è l’America, credo nella persona che voglio diventare, credo nella libertà della strada. Il mio motto è quello di sempre, credo nella gentilezza degli sconosciuti e quando sono in guerra con me stesso io corro. Semplicemente corro. 
Chi sei tu? Sei in contatto con tutte le tue fantasie più oscure? Hai creato una vita per te stesso in cui puoi viverle? Io si. 
Sono assolutamente fuori di testa, ma sono libero.

dal monologo del video musicale "Ride" di Lana Del Rey.

A letto.

Poi vai a letto. Mi piacciono i letti. Credo che il letto sia l'invenzione più grande dell'uomo. Tutti siamo nati lì, si muore lì, si scopa lì, ci si abbraccia lì, si sogna lì.
- Charles Bukowski.

Musica.

In tutto questo delirio di vita, la musica è una certezza.
Vivo di musica. 
Nella mia vita c'è sempre un sottofondo musicale, ogni momento importante della mia vita è legato ad una canzone ed ogni volta che la sento parte il mio videoclip personale.
Dalla musica che uno ascolta si capiscono un sacco di cose.

dal libro "Esco a fare due passi" di Fabio Volo

lunedì 3 giugno 2013

La realtà.

La realtà va inventata.

- Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80.


Un po' più amore.

Vorrei aggiungere un po' più amore nel mondo. È ridicolo, lo so, ma è una cosa che vorrei fare.
Un pizzico d'amore in più per noi stessi, un pizzico d'amore in più per gli altri, un pizzico d'amore in più per il mondo.

Credo.

Credo nelle persone che restano e credo nei ritorni, a volte.
Credo negli abbracci, nei baci dopo aver fatto l'amore e nei silenzi che prendono il posto delle parole.
Credo nelle lacrime e nella paura, che poi passa.
Credo che ognuno di noi prima di riuscire in qualcosa sia caduto un po' di volte, un bel po' di volte. La differenza la fa chi continua a camminare comunque.
Credo nell'amore, anche in quello che fa piangere.

da "Lacrime di pioggia"

Direttamente.

Perchè non dire subito, direttamente, quello che si ha nel cuore, se sai che non parlerai al vento? Altrimenti ognuno appare più severo di quello che in effetti sia, come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti palesandoli molto velocemente.
- Dostoevskij

sabato 1 giugno 2013

Can't hold us.

Here we go back, this is the moment
Tonight is the night, we’ll fight till it’s over
So we put our hands up like the ceiling can’t hold us
Like the ceiling can’t hold us
Here we go back, this is the moment
Tonight is the night, we’ll fight till it’s over
So we put our hands up like the ceiling can’t hold us
Like the ceiling can’t hold us


Rieccoci, questo è il momento
Stanotte è la notte, combatteremo fino a che sarà finita
Perciò alziamo le nostre mani in alto come se il soffitto non riuscisse a contenerci
Come se il soffitto non riuscisse a contenerci
Rieccoci, questo è il momento
Stanotte è la notte, combatteremo fino a che sarà finita
Perciò alziamo le nostre mani in alto come se il soffitto non riuscisse a contenerci
Come se il soffitto non riuscisse a contenerci

dalla canzone "Can't hold us" di Macklemore & Ryan Lewis