mercoledì 13 agosto 2025

WOW 2025

 wow. che devo dire oltre questa esclamazione? sono 11 anni che questo blog esiste. avevo appena 17 anni a fare i calcoli e una voglia di comunicare che direi era incalcolabile.

Non so se ho perso la capacità di scrivere come una volta, come faceva Giulia. 

Giulia la mia amica scrittrice, lettrice, sognante. Lei quest'anno si sposa e mi ha chiesto di farle da testimone. L'unica cosa che mi emoziona così tanto a scriverla perché sapevo sarebbe accaduta già 11 anni fa.

Ci sono cose che uno sa: forse sapevo che avrei vissuto lontano da casa, che non avrei più parlato con Enrica, che mi sarei riempito di tatuaggi, che avrei continuato ad andare in terapia e chissà che altro.

Ci sono cose che uno non sa: forse non vivrò per sempre a Milano, forse non sono fatto per una regolazione monogama, forse non farò per sempre l'architetto nella vita, forse inizio ad essere in pace con me stesso.

Certo che a rileggermi adesso mi sento due gambe belle pesanti e salde a terra, anche quelle tatuate perchè tutto ormai urla quello che ho nel tempo tenuto nascosto, silenziato, messo via. Adesso tutto mi ricopre la pelle e se non lo vuoi sentire te lo ritrovi in faccia e puoi solo accettarlo.

Si vede che la rabbia resta ma è mutata. Le mie gambe, che spesso hanno ricevuto più di un complimento che ho fatto fatica ad accettare, mi hanno portato a questo me. 28 anni e me ne sento sempre qualcuno in più. A Milano da 10 anni (mi devo abituare a smettere di dire sempre solo 8 anni). Qualche relazione alle spalle... quella di 3 anni, vera, con tanti sentimenti, tanto affetto, con il ragazzo più bello dell'università. Relazione che non ha saputo evolversi. Relazione che è rimasta universitaria, ha affrontato tanto ma non è diventata adulta. E poi quel nuovo rapporto 1 anno e qualche mese.. che è sembrato una vita. Nel quale si son mischiate tante cose tra me e Lui, tra il mio personale e il suo personale. Alle volte mi son perso, non ho capito per chi facevo cosa. Ma la risposta è sempre solo me. 3 viaggi a Parigi in un mese non si possono sostenere e il mio portafoglio lo sa. Ma una vacanza a Madeira dopo aver chiuso quel tipo di rapporto si. Chissà, io mi auguro non sia l'ultima vacanza ma non posso sapere anche questo.

Ecco ho forse capito che non posso sapere tutto, ed è così bello, così liberatorio.

In queste settimane di Agosto, in cui Milano è vuota e io riempio le mie giornate con calma, leggerezza e qualche ginocchio sbucciato per imparare ad andare sullo skateboard, sento solo che ho più spazio nel petto, ho il cuore e la mente più ampie di quanto pensavo.

Io non so che lavoro stia facendo la psicologa, e io, ma sta funzionando. Sto vedendo una coppia da qualche settimana ed è al momento la cosa più bella, naturale, intima e accogliente che abbia mai fatto. Fa per me? non lo so, se chiedi a ChatGPT sicuramente ti dice di si, ma se glielo chiedi in un altro modo ti dice anche di no.. mai fidarsi.

Mi sto dando finalmente la possibilità di accettarmi, di esplorarmi. Di non ascoltare gli altri ma me stesso. Di non parlare di quello che pensano gli altri ma io. Io vado, con chiunque incontro al mio fianco se ne hanno voglia. Sono aperto, sono tanto, sono multitudine e libero.

domenica 7 novembre 2021

 che ridere, torno a scrivere pure nel 2021? direi praticamento ormai 2022.

assurdo. un anno passato molto velocemente causa pandemia. "causa pandemia" molte cose sono andate così ques'anno. sono passate velocemente e con non curanza "causa pandemia".

eppure, si è stato tutto veloce, ma io ho fatto un sacco di cose nuove. nuova relazione, da ormai un anno, nuovo, e primo, lavoro.


posso tornare di nuovo qui? nel 2020? vanno ancora di moda i blog nel 2020? no ma io devo fare il radical chic del cazzo come al solito.
e sono qui e ci sarà un motivo. mi sento di nuovo imprigionato e forse scrivere mi aiuta a incrinare un po' le barre della gabbia che mi costruisco da solo.

partiamo dall'inizio.
torno a casa dei miei e ci sono troppe novità. un cane, una pandemia, lo smartworking e la solità nostra relazione familiare incrinata che in realtà non è una novità.
siamo una famiglia disfunzionale. 
i miei si dovevano lasciare molto tempo fa e invece non l'hanno fatto. io mi racconto questa storia per spiegarmi il perchè non funzioniamo (e non vedo l'ora di raccontarla ad una psicologa).
non avevo mai sentito così tanto la necessità di parlare con qualcuno. qualcuno che non sia come il vecchio psicologo da cui andava tutta la famiglia il quale non ha risolto nulla. giustamente se tutti parlavamo con lui e non tra di noi come potevamo davvero risolvere? sono molto incazato, probabilmente la parola corretta sarebbe frustrato.
sono frustrato perchè non abbiamo risolto nulla. può girare tutto intorno alla bomba, sganciata ormai più di 5 anni fa, della mia omosessualità? sembra assurdo ma per me è si. io non vorrei fosse così ma so che lo è.
sono gay e fondamentalmente sono stato mandato a Milano non solo per gli studi, mi è stato proprio detto: "per farti la tua vita" perchè quindi deduco che qui non la possa fare. ed alla fine è così. quando parliamo diciamo sempre la verità e chi non vuole parlare è perchè non si vuole esporre.
e in casa mia c'è sempre un enorme silenzio. 
silenzio tra i miei che non si parlano più ma sopravvivono. 
silenzio quando mia madre mi dice "tuo padre non mi tocca più" ma non sono io a doverle dare una risposta.
silenzio quando io decido di fare silenzio e autolesionarmi.
è un paio di giorni che sto zitto e mi faccio del male. non esco per paura che mi venga chiesto dove vado ma sopratutto con CHI esco. io non vorrei mentire ma sono costretto. cosa posso dire? una mezza verità? una mezza bugia? con i colleghi di Giulia? ma poi il collega è solo uno.. proverò.
ma già solo l'idea di dover far finta di uscire col motorino per poi mollarlo dietro casa e prendere una macchina mi fa impazzire.

come posso passare dalla mia indipendenza di Milano a tornare a vivere con i miei? ripeto non è tanto la questione di vivere con altre persone in casa ma quella di vivere con i MIEI e non altri..

perchè perchè perchè fare così? si puo davvero credere di non poter cambiare nemmeno un po' della propria personalità? stiamo rovinando una famiglia.
e dico stiamo quindi mi ci metto in mezzo pure io. non so che fare. sono un figlio ubbidiente ma faccio spesso il figlio ribelle? ma ribelle in cosa? in un piercing al naso che non so se togliermi?

bugie. perchè le diciamo?
e se dicessi la verità che succederebbe?
ma qual è la verità? non lo so nemmeno io.
la verità è che esco di casa a fare una passeggiata, mangiare un gelato o far quel cazzo che mi pare. che importa con chi?
sarei felice se mio figlio uscisse di casa invece di restare sempre chiuso dentro? beh direi di si, ok magari mi preoccuperei di sapere che giri frequenta ma se so che esce con gente a posto va bene. poco mi interessa della sua vita privata poichè io avrei la mia.
forse il problema è anche quello. che vita privata ha mia madre?

14/06

martedì 26 giugno 2018

SALDI.

Oggi fuori tutto, più nessuna bozza.
In quei strani momenti di pace come questo butto fuori tutto, mi piace rileggermi con la faccia corrucciata: ero davvero io? ma proprio su di lui scrivevo queste cose? ma sì, mi va più che bene.
Alla fine lo so che sono io e credo che nessuno di noi cambi veramente dal 18enne che si è stati.
Va bene così, adesso sono 21, sono più sicuro di me stesso e mi piace ancora guardarmi indietro.
Ma solo per andare avanti.

Cosa voglio io?

Il problema sta lì.
Cosa voglio io?
Un amore perfetto? La perfezione non esiste.
Un amore da strapparsi i capelli? No, non ho più l'età e già mi basta l'università.
Un amore super dolce? No, perché preferisco il salato.
Di base voglio poter pretendere delle cose, di base voglio voler pretendere dagli altri quello che io do.
Però se ci penso non posso. Se io lo do incondizionatamente non posso pretenderlo dagli altri con delle condizioni.
Non posso pretenderlo da te.
Siamo diversi e siamo innamorati ognuno a modo nostro. Io con i miei piccoli gesti, con le mie insicurezze, con le mie gelosie, col mio bisogno di attenzione. Tu a modo tuo, non so come perché non posso saperlo, non sono te con i tuoi passati e con i tuoi trascorsi, ma so che sei innamorato di me. Lo sento. Come però sento anche tante sensazioni contrastanti che io ho verso di te.
Prima o poi te lo chiderò: cosa ami di me? E immagino già una risposta, sì perché io so farmi amare. Magari non so innamorarmi, ma so farmi amare.
E io di te? Ah se me lo chiedessi mi troverei davvero nei guai. Non so cosa amo di te, non so perché ti ho scelto, non so perché resto qui con te e non me ne vado. Non lo so.
Forse

INCOMPLETO GIUGNO 2014

So che non posso pretendere tanto da te.
Ma non so se sei quello giusto oppure no.
Sicuramente non sei il per sempre. Non puoi esserlo già a vent'anni.
In realtà mi piace questo giusto e sbagliato, questo dolce e salato, questo agrodolce.
Ma non puoi essere tu. Abbiamo una scadenza da rispettare.
Anche se alla scadenza ormai non do più peso.
Ormai da ogni relazione non mi chiedo più se mi innamoro o meno. Ormai le prendo tutte come delle esperienze. Sì, faccio l'innamorato perché mi viene spontaneo e son fatto così e tutto quello che accade diventa un punto di vista per ragionare su me stesso, per migliorarmi. Ma chi mi dice che non debba essere giusto così?
So che non posso costringerti a delle cose, so che quando voglio posso smettere, quando non mi va più bene posso chiudere.
Ma io ragiono e cerco di capire come si passo dall'uno al due; non è semplice.

FEBBRAIO 2017