e sono qui e ci sarà un motivo. mi sento di nuovo imprigionato e forse scrivere mi aiuta a incrinare un po' le barre della gabbia che mi costruisco da solo.
partiamo dall'inizio.
torno a casa dei miei e ci sono troppe novità. un cane, una pandemia, lo smartworking e la solità nostra relazione familiare incrinata che in realtà non è una novità.
siamo una famiglia disfunzionale.
i miei si dovevano lasciare molto tempo fa e invece non l'hanno fatto. io mi racconto questa storia per spiegarmi il perchè non funzioniamo (e non vedo l'ora di raccontarla ad una psicologa).
non avevo mai sentito così tanto la necessità di parlare con qualcuno. qualcuno che non sia come il vecchio psicologo da cui andava tutta la famiglia il quale non ha risolto nulla. giustamente se tutti parlavamo con lui e non tra di noi come potevamo davvero risolvere? sono molto incazato, probabilmente la parola corretta sarebbe frustrato.
sono frustrato perchè non abbiamo risolto nulla. può girare tutto intorno alla bomba, sganciata ormai più di 5 anni fa, della mia omosessualità? sembra assurdo ma per me è si. io non vorrei fosse così ma so che lo è.
sono gay e fondamentalmente sono stato mandato a Milano non solo per gli studi, mi è stato proprio detto: "per farti la tua vita" perchè quindi deduco che qui non la possa fare. ed alla fine è così. quando parliamo diciamo sempre la verità e chi non vuole parlare è perchè non si vuole esporre.
e in casa mia c'è sempre un enorme silenzio.
silenzio tra i miei che non si parlano più ma sopravvivono.
silenzio quando mia madre mi dice "tuo padre non mi tocca più" ma non sono io a doverle dare una risposta.
silenzio quando io decido di fare silenzio e autolesionarmi.
è un paio di giorni che sto zitto e mi faccio del male. non esco per paura che mi venga chiesto dove vado ma sopratutto con CHI esco. io non vorrei mentire ma sono costretto. cosa posso dire? una mezza verità? una mezza bugia? con i colleghi di Giulia? ma poi il collega è solo uno.. proverò.
ma già solo l'idea di dover far finta di uscire col motorino per poi mollarlo dietro casa e prendere una macchina mi fa impazzire.
come posso passare dalla mia indipendenza di Milano a tornare a vivere con i miei? ripeto non è tanto la questione di vivere con altre persone in casa ma quella di vivere con i MIEI e non altri..
perchè perchè perchè fare così? si puo davvero credere di non poter cambiare nemmeno un po' della propria personalità? stiamo rovinando una famiglia.
e dico stiamo quindi mi ci metto in mezzo pure io. non so che fare. sono un figlio ubbidiente ma faccio spesso il figlio ribelle? ma ribelle in cosa? in un piercing al naso che non so se togliermi?
bugie. perchè le diciamo?
e se dicessi la verità che succederebbe?
ma qual è la verità? non lo so nemmeno io.
la verità è che esco di casa a fare una passeggiata, mangiare un gelato o far quel cazzo che mi pare. che importa con chi?
sarei felice se mio figlio uscisse di casa invece di restare sempre chiuso dentro? beh direi di si, ok magari mi preoccuperei di sapere che giri frequenta ma se so che esce con gente a posto va bene. poco mi interessa della sua vita privata poichè io avrei la mia.
forse il problema è anche quello. che vita privata ha mia madre?
14/06
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