Forse sono di là, forse sono altrove. In genere dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormento. Sono gli sdraiati. I figli adolescenti, i figli già ragazzi. Michele Serra si inoltra in quel mondo misterioso. Non risparmia niente ai figli, niente ai padri. Racconta l'estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un'ostilità che nessuna saggezza riesce a placare. Quando è successo? Come è successo? Dove ci siamo persi? E basterà, per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna?
Gli sdraiati è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia. ED È ANCHE UN PICCOLO MONUMENTO A UNA GENERAZIONE CHE SI È ALLUNGATA ORIZZONTALMENTE NEL MONDO, E FORSE DA QUELLA POSIZIONE RIESCE A VEDERE COSE CHE GLI "ERETTI" NON VEDONO PIÙ, NON VEDONO ANCORA, HANNO SMESSO DI VEDERE.
Il buio mischia le cose e ne elimina i contorni, le imperfezioni, le differenze. Una società al buio forse vivrebbe meglio. Nessuna distinzione tra i consociati, nessuna evidente differenza formale, solo sostanze nel buio unite dalla convivenza pacifica. Ci si abituerebbe a riconoscere gli spazi liberi; si saprebbe come muoversi per non infastidire il prossimo.
domenica 30 marzo 2014
Gli sdraiati.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento