martedì 7 maggio 2013

Il viaggio.

Tutti da piccoli abbiamo fantasticato, almeno una volta, di andare via dal nostro luogo di nascita, di girare il mondo, di incontrare nuove persone e di visitare nuovi posti.
Da piccoli nella nostra innocenza ci sentivamo cittadini del mondo e volevamo viaggiare e sentirci liberi, ma successivamente, crescendo, la società in cui viviamo ci ha bombardato di messaggi come guerre, razze, barriere e diversità al punto tale che oggi facciamo parte di uno stato il quale spesso ci chiede di non viaggiare e di non allontanarci dalla patria ma anzi di proteggerla da quel "diverso" che potrebbe minacciare il precario equilibrio creato.
Ma viaggiare è essere liberi, è allontanarci da ciò che non ci piace per provare a vivere una vita migliore, per riscattarci, per darci una seconda possibilità.
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Ma uno dei problemi dei viaggiatori è spesso la nostalgia della terra d'origine che però, se ci si pensa bene, in realtà non è altro che la nostalgia delle persone a noi care, delle persone che hanno vissuto con noi e delle persone che quindi vorremmo viaggiassero con noi.
Infatti tra viaggiare e vivere c'è uno stretto legame, il viaggio è una metafora della vita, viaggiando troviamo ostacoli e pericoli che troviamo anche nella via quotidiana.
Ma non siamo costretti a viaggiare, nessuno ci costringe a farlo, deve essere un istinto che viene da dentro di noi, devono essere la ricerca di libertà e la voglia di cambiare vita a spingerci a compiere un viaggio; se non siamo felici della vita che facciamo allora dobbiamo partire! Dobbiamo ricominciare a vivere!
Viaggiare e vivere si incontreranno su quel treno o su quell'aereo che ci porteranno alla meta della rinascita. 
"Il viaggio coincide con la vita."

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